Nel 27 d.C. in uno scritto di Plinio il Vecchio si parlava di “Fiugi inter collium Ernicorum acquam saluberrimam…”. Le virtù delle acque di questo antico borgo incastonato nel cuore della Ciociaria erano ben note agli antichi e dalle sue fonti si sono abbeverate generazioni e generazioni di visitatori, alla ricerca degli straordinari benefici che continua ad offrire da più di duemila anni.
Le prime notizie di Fiuggi risalgono al secolo XI, quando era conosciuta come Anticoli di Campagna. La decisione di cambiarne il nome fu formulata nove secoli dopo dal consigliere comunale Pietro Martini e sostenuta da un altro consigliere, Enrico Ludovici. Nel 1911, essendo stata approvata la richiesta, il cambiamento di nome fu autorizzato. “Frugi” fin dall’antichità stava ad indicare la località ove sgorga l’acqua; località ricca di fiorente vegetazione di castagni nel cui sottobosco crescono rigogliose felci che nel gergo e nella nomenclatura dialettale vengono denominate “feuci” o “frugi”.
Da non perdere
Una visita attraverso le strade di questo splendido borghetto medievale permetterà di incrociare alcuni dei principali tesori artistico architettonici della cittadina, tra i quali spicca la Chiesa di San Biagio; costruita intorno al 1100 e successivamente rifatta in stile barocco, conserva due bellissimi dipinti, Madonna in trono, di G. Cesari, e S. Lorenzo che battezza S. Biagio, di G.B. Speranza, oltre ad un affresco del XIII secolo raffigurante la Madonna col Bambino. Possiamo poi citare la Chiesa di Santa Chiara, conosciuta anche con il nome di S. Domenico di Cocullo, la Porta della Portella, la Chiesa di San Pietro Apostolo e infine la Cappella dei Cappuccini, situata a 2,5 km da Fiuggi, sulla strada che conduce agli Altipiani di Arcinazzo, in una località amena e ricca di suggestioni.
Molto interessanti sono gli edifici che risalgono ai primi del ‘900, in particolare quelli in stile liberty come il Villino Breda, nel centro storico, e un po’ tutta la cosiddetta Zona Villini.
Notevoli anche le realizzazioni dell’architetto Garibaldi Burba, come la Chiesa Regina Pacis, la Fonte Bonifacio VIII e il Grande Albergo Palazzo della Fonte, considerato uno dei più prestigiosi d’Europa.